Vi propongo un'attività sulla Befana che con un po' di fantasia e qualche aggiunta personale si può proporre in più classi, questa era una terza
Per quest'attività sono andata in biblioteca a cercare un libricino per il rientro
dalle vacanze ... ho trovato questo libro: " La Befana cambia LOOK".
L'ho letto e poi ne ho fatto una sintesi ( leggerlo in classe sarebbe stato troppo
lungo) poi a scuola con i bambini abbiamo manipolato il testo,creato un lavoro
di immagine, con tanto di scopetta fatta dai bambini.
Una sera mentre
sfrecciava nel cielo della città, a cavalcioni della sua scopa, la Befana
improvvisamente si trovò davanti a lucidi vetri di un grande modernissimo e
altissimo palazzo e specchiandosi frenò di colpo ed esclamò:“ Quel mostro sarei
io?”
I lucidi vetri
riflettevano e moltiplicavano la figura goffa, gli abiti rattoppati e i capelli
arruffati che la Befana aveva.
ERA PROPRIO BRUTTA!!
In quel momento decise
che avrebbe dovuto fare subito qualcosa e si affrettò per tornare a casa.
Erano giorni di grande
lavoro quelli: doveva preparare i giochi da portare ai bambini, sistemarli
nella gerla e controllare gli indirizzi, non voleva sbagliare regali o
dimenticare qualcuno.
Quando ebbe finito
tutto, si accorse che mancava un solo
giorno al 6 gennaio, ed esclamò: ”C’e poco tempo, ma se mi affretto c’è la farò,
DEVO CAMBIARE LOOK
!!!”
Salì sulla sua scopa e
bussò alla porta della signora Carolina, l’estetista, e le chiese di farla
bella. Quando Carolina ebbe finito porse uno specchio alla Befana per sapere se
fosse soddisfatta del lavoro.
La befana era molto soddisfatta, non era mai
stata così bella.
Ma, al momento di
pagare il conto, la Befana si accorse di non avere soldi. A quel punto,
rovistando nel suo sacco, diede all’estetista una bambola.
Poi passò dal
parrucchiere, dalla sarta, dal calzolaio e andò a comprare una scopa nuova e un
nuovo cappello, ma…… al momento di pagare il conto, il problema era sempre lo
stesso: non aveva i soldi e pagava con un oggetto tirato fuori dal proprio
sacco.
Tornando a casa passò
davanti al modernissimo palazzo con vetri lucidi e vedendosi riflessa esclamò:
” Come sono bella.”
Giunta a casa si accorse
preoccupata che c’era qualcosa che non andava. Fece e rifece i calcoli,
controllò due volte gli indirizzi, si collegò con il computer centrale delle Befane,
ma niente, nella sua cesta non c’erano giochi per tutti i bambini.
Adesso che fare?
Le venne un’idea!
( far continuare ai
bambini, descrivendo che idea venne alla befana e facendo concludere loro il
racconto, POI, a lavoro concluso consegnare la conclusione e leggerla insieme…)
E INVECE IL LIBRO
FINISCE COSI’
Anche se ormai era
tardi, tornò dai commercianti a richiedere i giochi indietro, ma nessuno di
loro accettò e la Befana a quel punto pensò di andare a riprendersi i regali da
sola, ma tutti chiusero la porta a chiave. Allora la Befana non ebbe scelta: si
infilò giù per tutti i camini, lunghi, stretti e larghi.
Alla fine era piena di fuliggine, faccia sporca,
capelli arruffati, abiti strappati, mani graffiate, unghie rovinate, scarpe
senza tacco e cappello senza piume.
“Ecco cosa succede ad andare su e giù per
camini e grondaie.” Borbottò la Befana.
Si guardò bene bene ai
vetri del palazzo modernissimo e scoppiò a ridere fino alle lacrime; poi si
fece le boccacce, si mostrò la lingua, si ficcò due dita in bocca e incrociò
gli occhi: ”Sono sempre
bellissima, una vera Befana!”
Era giunta l’ora di
iniziare a volare, girò la scopa e partì velocissima, doveva subito distribuire
i giochi ai bambini.
Quella notte la Befana
sfrecciò nel cielo veloce come un fulmine.
La sintesi del libro è stata prodotta personalmente dalla Maestra Mariuccia, non è permesso la pubblicazione su altri siti, i diritti sono riservati alla sottoscritta.
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Grazie,davvero una bella attività da proporre al rientro dalle vacanze natalizie.
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